Le schiere della creazione

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“Colui che è [e] che fa i cieli e la Terra” (YHWH ‘oseh shamayim wa’aretz יְהוָה עֹשֵׂה שָׁמַיִם וָאָֽרֶץ  Salmi, 121:2) nella Bibbia è anche chiamato il SIGNORE delle schiere (YHWH tzeva’oth יְהוָה צְבָאֹות), perché governa la realtà su tutte le scale e in tutte le dimensioni.

La prima volta che si parla delle schiere del creato è nel secondo capitolo del libro della Genesi, con il primo sguardo di insieme ai cieli e alla terra dopo la loro creazione: “E furono compiuti i cieli e la terra e tutte le loro schiere” (waykullwu hashamayim weha’aretz wekol-tzava’am וַיְכֻלּוּ הַשָּׁמַיִם וְהָאָרֶץ וְכָל־צְבָאָֽם Genesi, 2:1). La parola ebraica che traduciamo con schiera, tzava’ צָבָא, ha a che vedere con l’esercito, e con l’ordine gerarchico che lo costituisce.

Ciò che segue è una breve carrellata attraverso queste schiere, secondo l’ordine  che si può più immediatamente riconoscere contemplando l’universo visibile, dalle schiere più grandi e più lontane a quelle più piccole e più vicine.

Ogni capitolo di questo articolo è solo il sommario dell’articolo a cui rimanda in questa sezione (articoli che sono in buona parte ancora da scrivere).

Il nostro discorso non vuole presentare nuove e complicate teorie. Raccontando cose semplici e trattando informazioni ampiamente accessibili, vogliamo però andare in una direzione diversa da quella in cui solitamente procedono i mass-media, i quali, con la complicità di molti divulgatori e anche di qualche scienziato (o ex-scienziato), vorrebbero dimostrare che la scienza ha provato che Dio non c’è e che la Bibbia non dice il vero. Quanto segue si basa al contrario sulla convinzione che “le qualità invisibili [di Dio], la sua eterna potenza e divinità”  si vedano “chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue” (Romani 1:20) e che chi sta cercando di dimostrare il contrario stia solo cercando (e fornendo) scuse per vivere una vita senza Dio (sarebbe giusto chiedersi a chi ciò possa giovare).

In realtà, mentre i filosofi, almeno nel passato, hanno cercato di costruire sistemi totalizzanti, gli scienziati degni di questo nome hanno preso la via di un’indagine della realtà che cerca il più possibile di attenersi ai fatti. Ovviamente, questo non è mai possibile in forma completa e perfetta (molte delle rappresentazioni del cosmo di cui stiamo per parlare poggiano infatti su forti ipotesi teoriche), ma in scienza le teorie non dovrebbero mai diventare una religione. Quella che stiamo per seguire, comunque, è una rassegna di scoperte recenti che hanno completamente cambiato il modo in cui gli stessi scienziati guardano alla realtà.

Come credenti possiamo considerare le informazioni che ci vengono dalle scoperte scientifiche, e in generale quello che ci viene dalla nostra conoscenza naturale da un punto di vista nuovo. Parlando della nuova nascita per la fede nella parola di Dio incarnata in Cristo Gesù, l’apostolo Paolo ha scritto “se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2Corinzi, 5:17).

Prima della conversione siamo di solito più interessati a quello che ha fatto l’uomo, perché quello che ha fatto l’uomo lo riusciamo a capire anche dal nostro punto di vista naturale. Le opere di Dio, invece, si capiscono solo spiritualmente. Paolo infatti dice che per l’uomo naturale le cose dello Spirito sono pazzia (1Corinzi, 2:14). Con la conversione invece siamo messi a confronto con “il SIGNORE che fa i cieli e la terra” (Salmi, 121:2) e anche le cose della natura e gli eventi della storia appaiono da un’altra prospettiva.

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01. I cieli dei cieli

A dispetto della sua apparente uniformità, anche il cielo è organizzato per successivi ordini di aggregazione. Negli ultimi decenni, anche gli astronomi stanno scoprendo che l’Universo a noi accessibile manifesta una struttura gerarchicamente ordinata: ammassi stellari, galassie, ammassi di galassie, super-ammassi di galassie, filamenti che collegano i super-ammassi… Insomma anche l’Universo è organizzato come una grande parola, un grande testo (tessitura, rete; gli astrofisici parlano correntemente di cosmic web) composto di parti che contengono altre parti e sono a loro volta contenute da strutture più grandi. Parlando del cosmo, la Bibbia non solo parla sempre di “cieli”, al plurale, (“cielo” in ebraico suona shamayim שָׁמַיִם: un pluralia tantum) ma dei “cieli dei cieli” (shemey-ha-shamayim  שָׁמַיִ הַשָּׁמַיִם). E non esistono solo i cicli che conosciamo. Se ne continuano anzi a scoprire sempre di nuovi e su diverse scale, e non solo dei corpi solidi, ma anche di quelli gassosi, molto più estesi e spettacolari nelle loro evoluzioni. Anche lo spazio tra le stelle non è omogeneo, ma è anzi formato da immense nubi che si addensano in nubi di nubi…

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02. La danza delle luci

Il cielo visibile a occhio nudo è quasi interamente interno alla nostra Galassia. Alle distanze intra-galattiche possiamo apprezzare  l’evoluzione dei fenomeni celesti. Attorno al Sole, gravita una ordinata nube di oggetti di temperatura decisamente inferiore. Molti di questi hanno a loro volta altri oggetti che girano loro attorno. Tutti questi movimenti inseriti l’uno nell’altro danno alla nostra galassia e in particolare al Sistema Solare una grande stabilità e precisione, tanto che il cielo è per noi una specie di grande orologio (Genesi, 1:14). Il che non significa che non avvengano cose impreviste. L’osservazione delle stelle in epoca moderna ma soprattutto in epoca contemporanea ci ha portato a scoprire un cielo molto più movimentato di quello che si erano immaginato i filosofi. Altro che stelle fisse! Oltre alle grandi differenze di taglia e di colore che possiamo rilevare tra stelle e stelle, l’astrofisica ha cercato di ricostruire una storia del loro divenire, che rendesse conto di queste differenze. Occorreva anche spiegare le catastrofiche trasformazioni  che gli astronomi hanno cominciato ad osservare anche in Occidente fin dall’epoca di Keplero, e che  con gli odierni telescopi possono essere osservate nei dettagli o molto lontano… Le complicate teorie che sono state elaborate per spiegare questi fenomeni ci parlano ancora della luce sprigionata dalle enormi pressioni causate dall’addensarsi delle tenebre,  dei catastrofici collassi che fanno girare le galassie su se stesse e l’una attorno all’altra, e di come queste danze cosmiche facciano vibrare lo stesso spazio tempo in cui si svolgono.

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03. La grande cipolla

Su come siano costruiti gli altri corpi celesti non possono essere fatte che congetture. Ma anche l’interno della Terra non è direttamente sondabile da parte dell’uomo, se non per una sua minima parte (Proverbi, 25:3; Geremia, 31:37). Comunque, fino a dove arriviamo con le sonde (qualche migliaio di metri), con la sismica attiva (qualche decina di chilometri) e con quella passiva (qualche centinaia di chilometri), vediamo all’opera un principio di separazione “per galleggiamento”. Le cose più pesanti scendono verso gli abissi, mentre quelle più leggere salgono verso la luce. La crosta terrestre è costituita da strati che galleggiano l’uno sull’altro. Anche l’acqua che copre tre quarti della superficie del globo è stratificata a seconda della salinità e della temperatura. Anche sopra le nostre teste, galleggiano gli uni sugli altri strati di aria di diversa temperatura e rarefazione, a formare la faccia del cielo visibile da terra. Le discontinuità tra strato e strato dipendono ognuna in modo complesso dal rapporto tra lo strato superiore e quello inferiore. La faccia della Terra visibile dal cielo è quindi solo l’ultimo effetto di una serie di discontinuità prodotte di sopra e di sotto dai diversi gradi di densità e dalle diverse viscosità delle sostanze (come gli strati che si formano in una provetta dentro una centrifuga). Su queste interfacce, si producono “effetti” che la stessa matematica riconosce come incomputabili.

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04. La biosfera: le piante, gli animali e l’uomo

Nella sottile pellicola formata dagli strati tra Terra e cielo si sviluppa la biosfera. Come le sostanze inanimate, anche gli organismi si raggruppano e si dividono. Perché in competizione o perché in associazione, o in simbiosi. Seguono i cicli astronomici del giorno e della notte (o delle stagioni) con continui spostamenti su diverse scale di distanze. Come il cielo, anche l’ambiente è un grande testo, un sistema che si forma perché ogni elemento determina (e tiene conto di) una miriade di parametri (temperatura, luce, umidità, acidità, cibo, …) determinati da tutti gli altri elementi. Se poi dalle associazioni vegetali e dalle società animali si passa a quelle umane, vediamo che gli scambi e le migrazioni prendono andamenti ancora più complessi. Soprattutto perché, a differenza degli animali, l’uomo nomina (Genesi, 2:19), cioè, mediante la parola, conosce e comunica le sue conoscenze. A questa dimensione, cioè. la parola si è fatta carne, diventando uomo. Grazie alla parola, l’uomo si è differenziato dagli altri animali e un popolo si è distinto tra gli altri proprio per il suo particolare amore per la Parola: discendenti di Noah, Shem, Abramo, Giacobbe, Giuda, questo popolo ha fatto della parola la ragione della sua vita e si è conservato fino ai giorni nostri, a dispetto di tutte le persecuzioni che ha dovuto subire. Le sue leggi, i suoi profeti e i suoi scritti celebrano la parola, innalzandola sopra ogni altra cosa.

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05. L’uomo: maschio e femmina

I diversi aspetti della “lateralità” (rottura della simmetria tra destra e sinistra) sono espressi in modo particolarmente profondo nell’uomo, come è anche detto nell’episodio biblico della costruzione della donna dall’uomo (Genesi, 2:20-22, dove si narra che la donna è stata costruita da una costola – più propriamente da un lato – dell’uomo perché gli fosse un aiuto che gli stesse di fronte, sullo stesso piano). Chiralità, maschile e femminile, equilibrio tra genotipo e fenotipo dovuto al bilanciamento tra alleli paterni e materni, ecc. sono fatti comuni a tutta la materia vivente, ma la differenza e l’identità di genere sono marcate nella specie uomo non solo (e non tanto) nei tratti esteriori. Femminile e maschile si completano per uno scopo che va oltre il semplice fatto biologico e riproduttivo e incarna un aspetto fondamentale di tutta la creazione: la reciprocità tra le parti e il tutto, tra l’anima che vive e lo spirito che le dà la vita. In Genesi 1:27, prima di dire che Dio creò gli uomini maschio e femmina è riaffermato che Dio creò l’uomo a sua immagine. La stessa cosa è ripetuta in Genesi 5:2, dove aggiunge “li benedisse e diede loro il nome di uomo il giorno che furono creati”. L’immagine di Dio, che pur essendo l’Eterno conosce il nostro dolore, sta nell’unione tra memoria (“maschio” zachar זָכָ֥ר ha la stessa radice di zichron, “ricordo”) e sensibilità (“femmina” neqevah נְקֵבָה è la forma passiva di un verbo che significa “pungere”, “perforare”) che costituisce la nostra coscienza, il mistero che ci rende umani.

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06. Il corpo e le sue membra

Anche gli organismi hanno una struttura gerarchica, sono cioè anche loro formati da parti che si strutturano in altre parti: apparati, organi, tessuti, popolazioni cellulari, singole cellule, organuli cellulari, aggregati macromolecolari… Tutte queste parti crescono armoniosamente organizzandosi nello spazio e nel tempo. Ritmi ed equilibri con cui la vita modella l’organismo e lo adatta ai ritmi e agli equilibri dell’ambiente in cui deve vivere e svilupparsi. Nella “fabbrica del corpo” (vegetale, animale e soprattutto umano) si manifesta un generale principio di proporzionalità: “come…così…”. Parola (in greco, logos) significa anche rapporto, proporzione. La sezione aurea (divina proportio) è un numero che governa la costruzione delle piante, degli animali e anche di alcuni edifici descritti dalla Bibbia e di molti altri prodotti dall’uomo.

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07. Il capo del corpo

La più gerarchicamente strutturata tra le organizzazioni del corpo è certamente quella del sistema nervoso. Oltre a essere gerarchica al suo interno, questa organizzazione definisce anche una gerarchia che nel corpo rompe la simmetria alto/basso. Interessante la correlazione tra il sistema nervoso e quello circolatorio, che fa pensare al rapporto tra Sole e Luna e al loro rispettivo governo sulla luce e sui flussi. Nel tessuto in circolo, il sangue, il sistema immunitario ha altre interessanti somiglianze e interazioni con il sistema nervoso. La struttura e il funzionamento del sistema nervoso mostrano a livello delle cellule alcuni tratti caratteristici della comunicazione, in particolare il fatto che una volta stabilito il legame tra due cellule nervose queste si ecciteranno molto più facilmente assieme (principio di Hebb). Ma anche nel sistema immunitario non mancano sorprendenti analogie con comportamenti comunicativi delle società animali e anche umane.

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08. Colonie acefale

Batteri, lieviti, protozoi, vermi… sono organismi privi di sistema nervoso centrale che tendono a formare delle società senza capo (né coda) e a vagare di conseguenza senza una direzione (plancton). Fuori dall’acqua, queste colonie hanno comunque bisogno di un ambiente umido e sono anche per questo abitualmente parassiti di altri organismi più organizzati di loro. Nonostante non si possa dire che formino un corpo, hanno comunque una loro identità che è definita non solo dal loro habitat ma anche da strategie e comportamenti che dipendono dalle variazioni dell’ambiente e dalle loro possibilità di sopravviverci. La mancanza di un capo rende però queste strategie poco comunicative e quindi potenzialmente pericolose per l’ambiente in cui le colonie crescono (in modo tendenzialmente indifferenziato).

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09. Molecole e miracoli

Per quanto ne sappiamo, le macromolecole biologiche sono i mattoni della materia vivente e gli strumenti della comunicazione che la rende tale. Recettori, neuro-trasmettitori, anticorpi, sono tutte parole\cose attraverso cui il corpo mantiene viva la sua rete di connessioni interne. Ma la più chiara apparizione della parola (parola parlante) nella creazione (parola parlata) sono certamente gli acidi nucleici. Il patrimonio genetico degli organismi viventi è letteralmente scritto nel DNA, una lunghissima macromolecola presente in doppia copia all’interno di ogni cellula di ogni organismo vivente. Attraverso altri acidi nucleici (vari tipi di RNA) questa molecola intrattiene un complesso rapporto con tutte le altre molecole che servono a costituire l’organismo (le proteine) e a produrre tutte le altre molecole, lei stessa inclusa. Così che il patrimonio genetico si organizza in una vera e propria biblioteca, una “biblioteca” che contiene le istruzioni per produrre lo stesso “monastero” che è in grado di scriverla e copiarla… Genoma e proteoma, immensi micro-testi scritti non dalla mano dell’uomo (ma che l’uomo in qualche modo sta imparando a leggere e scrivere), con il loro rapporto ciclico e generazionale, esprimono la direzionalità caratteristica della parola, che indica sempre una intenzione, mostrando avanti il suo stesso futuro.

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